
Il fatto era che l’adolescente (tale, invero, in realtà) Davide Segre vedeva tutta intera l’umanità come un sol corpo vivente; e allo stesso modo che lui sentiva ogni cellula del suo proprio corpo tendere alla felicità, così credeva che a questa l’umanità tutta quanta si tendesse per destino. E in conseguenza, prima o poi, tale felice destino doveva compiersi!
La storia, Elsa Morante [Einaudi, 1995]